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Per una scuola nuova… e non rinnovata

Pubblicato il: 13/12/2011 20:26:56 -


Il museo come luogo di apprendimento informale per sperimentare i mestieri nel progetto “Trame future”.
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In occasione della ventunesima edizione della mostra convegno nazionale “JOB & ORIENTA”, tenutasi a Verona dal 24 al 26 novembre 2011 e incentrata sui temi dell’orientamento, della scuola, della formazione e del lavoro, è stato presentato il progetto “Trame future” a cura del MIUR, del Museo del Tessuto di Prato, dell’Istituto “Tullio Buzzi” di Prato.

Nel momento in cui si ha intenzione di realizzare un progetto che coinvolga patrimonio culturale e risorse umane e crei un discorso di ampio respiro che sia realmente dialogo tra le parti e arricchimento reciproco è a volte utile partire da considerazioni ovvie. Nel caso specifico del progetto “Trame future” la considerazione ovvia è consistita nel prendere atto della difficoltà di dover mettere in mostra l’attività di un istituto scolastico che basa i propri percorsi disciplinari su una forte impalcatura teorica, votata però all’esercizio pratico, assieme a quella di un museo che apprezza e valorizza l’identità tessile locale ma è fortemente proiettato verso il contesto nazionale e internazionale, il tutto a servizio di studenti che iniziano appena (o dovrebbero iniziare) a comprendere i meccanismi culturali del mondo del lavoro e a orientare le proprie scelte sulla base di questa comprensione.

Il progetto ideato ha dunque preso le mosse dall’esigenza di lanciare un messaggio chiaro: cultura DEL lavoro (poiché l’insieme delle professioni costituisce un retaggio di conoscenze che è patrimonio inestimabile per qualsiasi territorio), cultura NEL lavoro (poiché ogni mestiere racchiude un patrimonio particolarmente esteso di competenze e capacità che bisogna acquisire se si vuole diventare professionisti) e cultura della scelta (che consegue a un’opera di orientamento accuratamente pianificata e realizzata).

Il suddetto progetto si è sviluppato quindi tenendo conto del forte legame esistente tra i mestieri (nella fattispecie le professioni che vanno a collocarsi nella filiera delle imprese tessili), l’Istituto “Tullio Buzzi” e il Museo del Tessuto: il primo li insegna, il secondo li mette in mostra valorizzandoli e patrimonializzandone i prodotti. Dato il contesto durante il quale il progetto sarebbe stato presentato (una fiera volta all’orientamento scolastico, formativo e lavorativo) si è deciso di prendere le mosse esattamente dai mestieri mettendo a fuoco delle parole-chiave, delle macro-aree tematiche, che potessero risultare comuni ad una qualsiasi delle professioni insegnate dall’ITIS e valorizzate dal Museo. Ne sono state individuate tre: tecnica, creatività, impresa. A ciascuna di esse, in fase di mostra, è stato dedicato un percorso espositivo (esibizione di materiali) ed un percorso esperienziale (luogo all’interno del quale il visitatore ha avuto la possibilità di realizzare attivamente un’esperienza); si è dunque trattato di percorsi a competenza mista museale-scolastica basati sul presupposto che la scuola (luogo di apprendimento formale) e il museo (luogo di apprendimento informale) possano perfettamente operare in concerto per il patrimonio culturale dei futuri lavoratori.

Al visitatore della fiera giunto in prossimità dello stand del progetto “Trame future”, quindi, si è presentato alla vista un perimetro diviso in tre aree tematiche e conseguentemente espositivo-esperenziali.

La prima area, quella riguardante la tecnica, ha voluto fare riferimento non solo a tutte le innovazioni tecnologiche frutto di ricerca e sperimentazione, ma anche al recupero delle tradizioni passate in ottica contemporanea. Per quel che riguarda il percorso espositivo sono stati esibiti alcuni tessuti altamente tecnologici (tessuti non tessuti per il rilascio di acqua alle piante e tessuti tagliati a laser); il percorso esperienziale, invece, è stato caratterizzato da una serie di esperimenti di tintura effettuata con pigmenti naturali (ricavati da clorofilla, cocciniglia, curcuma e mallo di noce).

Alla creatività, qualità fondamentale per ogni mestiere in quanto ne permette lo sviluppo ed il rinnovamento, è stata dedicata la seconda parte percorso espositivo con la messa in mostra di tre campioni di tessuto in lana rigenerata (progetto Co2 Neutral) ed una maglia realizzata in PET riciclato. Parallelamente il percorso esperienziale è stato costituito da un laboratorio volto alla creazione di cappelli con tessuti patchwork realizzati al momento.

Infine l’impresa, nel duplice senso di azienda (che il giovane visitatore magari costituirà in futuro o presso la quale lavorerà) e opera, programma, cammino intrapreso da chiunque inizi seriamente a svolgere un mestiere, è stata rappresentata nell’ambito del percorso espositivo attraverso una serie di usi non abituali dei tessuti (fibre rigenerate impiegate nella realizzazione di pannelli per isolamento acustico e tessuti protettivi) che in questo momento di crisi permettono alle aziende del distretto industriale pratese di poter guardare al futuro. Di conseguenza il percorso esperienziale ha previsto la proiezione di una serie di video volti alla documentazione delle qualità dei tessuti esposti e una postazione PC collegata a internet e utilizzata per illustrare (attraverso i siti) l’attività delle aziende pratesi.

Com’è intuibile anche da un’analisi superficiale, vi è un rapporto di grande correlazione e interdipendenza tra le tre macro-aree tematiche: sulla base della tecnica si sviluppa la creatività e si apporta un valore aggiunto all’impresa; l’impresa è in grado di foraggiare tecnica e creatività traendone a lunga scadenza notevoli benefici (anche in termini di fatturato); la creatività permette all’impresa di reinventarsi e adattarsi ai contesti mutevoli della contemporaneità e conferisce nuova linfa vitale alla tecnica in un’ottica di continuo aggiornamento. Per riassumere quanto appena affermato, allora, si è pensato al titolo “Trame future” che racchiude in prima istanza un gioco di parole: le trame sono quelle dei tessuti, ma anche i racconti (storie di imprese esemplari, di professionisti che hanno determinato un valore aggiunto per queste imprese) che si sono sviluppati e si svilupperanno. In secondo luogo l’aggettivo “future” è riferito ai giovani ragazzi che hanno costituito in sede di fiera il nostro target, ragazzi che domani si troveranno in mano un mondo non facile da gestire e ai quali è nostro dovere tramandare strumenti efficaci per poter portare a termine ciò che noi non siamo stati in grado di compiere.

Claudia Porretto

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